Paziente e terapeuta lavorano insieme, in una atmosfera accogliente e protettiva, per costruire una "Base sicura" da cui partire per esplorare in sicurezza. Credo che il terapeuta debba sforzarsi di parlare un linguaggio accessibile e adatto al paziente e che la terapia vada personalizzata ed adattata al paziente anziché pretendere che tutti i pazienti si conformino a un modello prestabilito di terapia. Utilizzo diversi strumenti terapeutici scegliendo i più adatti a seconda dei pazienti, dei problemi, delle situazioni e dei momenti vissuti. Con il passare del tempo ho notato una sempre maggiore richiesta da parte di pazienti che hanno già seguito un ottimo percorso psicanalitico ma che avvertono la necessità di un approfondimento su aspetti traumatici non trattati e su problematiche corporee.
"Tutti mi dicono che è passato e io lo so che è passato, ma il mio corpo mi dice una cosa diversa”: Così una paziente ha descritto il suo rivissuto traumatico. Che è un rivissuto, appunto, non semplicemente un ricordo. Questa è l’essenza del disturbo da stress post-traumatico: il passato è presente. Si ripresenta sotto forma di attivazione corporea disregolata, di reazioni corporee ed emotive fisse ed automatiche a stimoli che di per sé non sarebbero minacciosi, di memorie intrusive non integrate oltre che di convinzioni negative su se stessi e sul mondo che compromettono a più livelli le vite di questi pazienti.
Sintomi psicosomatici sono comuni nelle varie forme di depressione e in quasi tutti i disturbi d'ansia, ma esistono dei disturbi psicosomatici veri e propri in assenza di altri sintomi di natura psicologica, che rendono più difficile, per il soggetto, imputare il malessere fisico ad un problema psicologico piuttosto che ad un malfunzionamento organico. I sintomi somatici del trauma e della dissociazione possono non essere messi in relazione con le cause stesse. Spesso il paziente non riconosce il collegamento del sintomo attuale al trauma passato, così come non riconosce gli stimoli che attivano la sintomatologia.
Riparare le ferite dell'attaccamento. Il tempo non guarisce tutte le ferite, anzi, se l’evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, lo scorrere del tempo ne “congela” il ricordo nel cervello generando reazioni automatiche di disagio e sofferenza. Questo lo sa bene chi dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato. La storia del nostro attaccamento è presente in ogni relazione attuale, in ogni vissuto personale, nel rapporto con noi stessi e il nostro corpo.
Gli eventi traumatici restano spesso intrappolati e formano un blocco perpetuo e tendono a manifestarsi, nel nostro corpo e nella nostra mente, ripetutamente attraverso rivissuti, spesso non riconosciuti come tali. Spesso si innescano sequenze di evitamento, fisico e cognitivo, di tutto quello che può ricollegarsi con il vissuto traumatico.
...sono uno psicologo abilitato all'esercizio della professione e dell'attività psicoterapeutica, iscritto all'Ordine degli Psicologi del Lazio (n° 4273), specializzato in Psicologia e Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale e Psicotraumatologo EMDR Practitioner. Completato III° Livello in Psicoterapia Sensomotoria ottenendo la Certificazione da parte del Sensorimotor Psychotherapy Institute.
Svolgo attività libero professionale come psicoterapeuta.
Membro del Consiglio Direttivo e Coordinatore nazionale del Gruppo Ricerca ed Università dell'AISTED - Associazione Italiana Studio Trauma e Dissociazione
Ho operato anche in ambito pubblico come psicologo nel G.I.L. Minori del Municipio 10° (ex 13°) - Ostia, e come consulente del Servizio Prevenzione e Cura Abuso e Maltrattamento all’Infanzia della ASL RMD .
Integro la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale con la Mindfulness Clinica e con un approccio al Trauma, alla Dissociazione e al Corpo. Utilizzo l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Utilizzo anche diverse tecniche della Psicoterapia Sensomotoria della quale ho ottenuto la certificazione da parte del Sensorimotor Psychoterapy Institute. (C'è sempre da imparare!)
Lavoro in stretta collaborazione con altri colleghi (psicoterapeuti di diverso orientamento, psichiatri, neuropsichiatri, neurologi) per poter offrire una ampia gamma di risposte specialistiche ai problemi che di volta in volta si presentano.
Per fortuna che esistono gli psicofarmaci! E' fuori discussione l'utilità del loro utilizzo terapeutico, come invece è discutibile un loro uso indiscriminato e spesso autogestito che deve essere ascritto nell'area dell'abuso se non peggio della dipendenza. Gli psicofarmaci devono essere prescritti da un medico preferibilmente specialista psichiatra o neurologo. Lavoro in stretta collaborazione con altri colleghi per poter offrire una ampia gamma di risposte specialistiche ai problemi che di volta in volta si presentano.