Il Trauma Psichico

QUANDO L'IMPATTO EMOTIVO SUPERA LA CAPACITÀ DI INTEGRAZIONE PSICHICA SIAMO IN PRESENZA DI UN TRAUMA.  LE MEMORIE TRAUMATICHE, ANCHE SE NON RICORDATE E VERBALIZZATE VOLONTARIAMENTE, CONDIZIONANO IL PRESENTE E POSSONO ESSERE ATTIVATE DA ALCUNI STIMOLI PERSINO DOPO MOLTI ANNI DOPO GLI EVENTI.

“Tutti mi dicono che è passato e io lo so che è passato, ma il mio corpo mi dice una cosa diversa”: Così una paziente ha descritto il suo rivissuto traumatico. Che è un rivissuto, appunto, non semplicemente un ricordo. Questa è l’essenza del disturbo da stress post-traumatico: il passato è presente. Si ripresenta sotto forma di attivazione corporea disregolata, di reazioni corporee ed emotive fisse ed automatiche a stimoli che di per sé non sarebbero minacciosi, di memorie intrusive non integrate oltre che di convinzioni negative su se stessi e sul mondo che compromettono a più livelli le vite di questi pazienti. Il nostro corpo e la nostra mente hanno una capacità di auto guarigione, ma non tutte le ferite guariscono da sole, a volte c’è bisogno di un aiuto.

Dopo un trauma, i sintomi e le difficoltà degli individui riflettono il modo in cui la loro mente e il loro corpo hanno provato ad adattarsi a circostanze che andavano oltre il loro controllo.


Trauma Dissociazione EMDR Mindfulness Sensorimotor Attaccamento


Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2015/11/disturbo-acuto-stress-cbt/

Tipi di Trauma

La Psicoterapia a tre fasi:

Stabilizzazione e riduzione dei sintomi: La disregolazione degli stati emozionali e di arousal (attivazione corporea) è un problema, spesso grave nei pazienti con traumi complessi e puo essere considerata uno dei segni distintivi di avvenuta traumatizzazione. Compito primario di cura è la stabilizzazione (fase 1 della terapia del trauma), evitando che il paziente esca dalla finestra di tolleranza. Come succede per una utile cassetta degli attrezzi, la Psicoterapia Sensomotoria offre varie modalità per espandere la finestra di tolleranza, aumentandone l'ampiezza e permettendo così al paziente di avere una maggior tolleranza di sensazioni, emozioni e ricordi e pensieri legati al trauma, riuscendo sempre meglio ad evitare gli stati di franca disregolazione dell arousal. Una finestra più ampia significa anche la possibilità di mantenere un buon livello di mindfulness anche a fronte di sensazioni intense, come quelle evocate dalle componenenti traumatiche.

Una volta che il paziente ha acquisito una maggiore stabilità, maggiori risorse si può accedere alla fase di elaborazione del trauma. Attraverso una condivisione, il paziente e il terapeuta formaulano un piano terapeutico per decidere cosa trattare e in che modo. A volte è necessario lavorare anche sulla riduzione della dissociazione. La scelta di quali strumenti terapeutici (CBT, EMDR, Psicoterapia Sensomotoria) avviene all'interno di una personalizzazione del percorso. Sia nella prima fase della stabilizzazione che nella seconda fase dell’elaborazione del trauma, ma soprattutto nella seconda, si giunge ad una significativa diminuzione dei sintomi del trauma, così come di una progressiva integrazione delle parti dissociate.